Letture 2012

Lo Zen e la cerimonia del tè

 
Index del.icio.us


Kakuzo Okakura


LO ZEN E LA CERIMONIA DEL TÈ


Con uno scritto di Everett F. Bleiler

Traduzione e cura di Laura Gentili




Niente è più sacro della comunione di spiriti affini nell' arte.Nel momento dell' incontro. L' amante dell' arte trascende se stesso.al tempo stesso egli è e non è. Coglie un riflesso dell' infinito, ma le parole non riescono a dar voce alla sua gioia, giacchè l' occhio è muto. Libero dai ceppi della materia, il suo spirito si muove al ritmo delle cose. E' così che l' arte diviene simile alla religione, nobilitando il genere umano. “




Opera di una personalità complessa — Okakura fu al contempo un grande studioso dell’Oriente, un messia autorevole e autoritario, e un poeta — The Book of Tea (1906) fu scritto in inglese per un pubblico occidentale. Okakura volle spiegare i caratteri dell’orientalità attraverso il simbolo del tè. Come in un romanzo ne racconta la storia, descrivendone la cerimonia, quasi religiosa, che si dispiega in un vero e proprio rito. Rito che sancisce l’inconfutabile sottomissione del presente agli avi e al passato, manifestando nella concretezza di un evento quotidiano, e insieme atavico, l’obbedienza tipicamente giapponese all’autorità degli antenati, e la rivolta morale ed estetica contro l’occidentalizzazione che minaccia le fondamenta dell’anima giapponese più profonda.



Oriente e Occidente, come due draghi scagliati in un mare agitato, lottano invano per riconquistare il gioiello della vita... Beviamo, nel frattempo, un sorso di tè. Lo splendore del meriggio illumina i bambù, le sorgenti gorgogliano lievemente, e nella nostra teiera risuona il mormorio dei pini. Abbandoniamoci al sogno dell’effimero, lasciandoci trasportare dalla meravigliosa insensatezza delle cose.”



Kakuzo Okakura (1862-1913), discendente di una famiglia di samurai, studiò alla Tokyo Imperial University, cuore a quei tempi dell’occidentalizzazione del Giappone, dove tuttavia egli scoprì il valore della tradizione nipponica. Consacrò quindi la propria vita alla missione di tutela della civiltà, dei modi di pensiero e di vita dell’Oriente contro l’Occidente. Fondò l’Istituto per l’arte giapponese e visse per lungo tempo negli Stati Uniti, dove fu accolto con entusiasmo e divenne consulente del Museum of Fine Arts di Boston.


JAlbum 7.3